A coloro che credono il mio lavoro
fatto solo di spruzzate di profumo o spolverate di flaconi vorrei
dire: sbagliato, cari!
Vi induco ad una riflessione. Avete mai
notato quei grandi flaconi di candeggina da 5 litri posizionati in
alto, sul piano carico a 3 metri da terra? Credete che siano volati
lassù da soli?
E le pile di
cartoni sovrapposti pieni di merce esposta, pesanti fino a 20 chili l'uno?
Pensate che si siano compostamente posizionate da sole?
Per i non addetti ai lavori, esiste
un'operazione che vi consente di trovare sempre gli scaffali pieni e
in ordine. Si chiama SCARICO e lo facciamo noi, con le nostre mani.
Cartone a cartone. Quando poi si è tutte donne è persino meno
divertente.
Poi un giorno arriva lui.
Beh, in effetti non è proprio il tipo
di uomo che lo guardi e pensi "wow, che macho!".
Non è neanche il tipo di uomo che lo
guardi e pensi "vabbè, meglio di niente!".
Piuttosto lo guardi e ti viene voglia
di chiedergli se sta bene o se vuole un'aspirina e una copertina di
lana. E' pallido, gracilino, tiene le spalle curve, ha lo sguardo trasognato e sorride
timidamente.
Quando sorride, una buffa fessura tra gli incisivi fa capolino.
Quando sorride, una buffa fessura tra gli incisivi fa capolino.
Non capisci la sua età: potrebbe
tranquillamente avere 20 anni portati male o 40 portati così così.
"Almeno non è basso" -
sussurra perplessa una collega.
E' un afoso sabato pomeriggio di fine
agosto, il negozio è pieno di gente, ma finalmente abbiamo una
persona in più e il capo decide di andare via un'ora prima. Del
resto cosa potrà mai succedere in un'ora?
Ore 19.45
Scatta la chiusura delle porte. Le
corsie sono vuote., appena tre clienti in cassa, quasi un miracolo.
Serro la porta. Da questo momento non entra più nessuno, cascasse il
mondo.
L'aria condizionata si spegne in
automatico alle 19.30. Quando fuori ci sono 38 gradi e tu sei
completamente al chiuso in un posto fatto per due terzi di vetrate,
bastano pochi minuti per percepire l'afa che ti aspetta all'esterno.
Ore 19.48
Scatta l'allarme antincendio.
Ore 19.48 e qualche frazione di
secondo
Appena il tempo di realizzare che forse
qualcosa va a fuoco e iniziamo a correre per il negozio a caccia
dell'incendio e di colleghi in probabile balia delle fiamme.
Ore 19.49 (circa)
Non v'è traccia di incendio. Non c'è
fumo. Nulla brucia. Qualcuno deve aver premuto l'allarme per sbaglio.
Ed infatti, immobile e silenzioso
davanti al pulsante dell'antincendio nei pressi dell'uscita di
sicurezza c'è LUI, il nuovo arrivato, col capo lievemente inclinato
a destra, quasi incantato, in trance, come Ulisse stregato dal canto
delle Sirene.
Peccato che si tratti delle sirene
sbagliate!
Con lo sguardo chiediamo spiegazioni.
Troppo affannate dalla corsa per poter parlare.
Lui ci guarda e sorride mostrando la
piccola fessura tra i denti. Ha l'aria svagata e divertita di un
bimbo che scopre un gioco nuovo.
"Mi sa che sono stato io..."