La Schlerotica dell'Ultimo Minuto
arriva in genere tra le 12.56 e le 12.58, proprio mentre tu sei lì,
con la mano sulla chiave, a guardare di continuo l'orologio
chiedendoti perchè quei dannati due minuti sono sempre i più lunghi
della giornata.
La Sclerotica dell'Ultimo Minuto entra
frettolosamente senza neanche ricambiare il 'buongiorno'.
Se pensate che vada di fretta perchè è
consapevole che siete in chiusura ed avete lo stomaco che brontola
per la fame siete sulla strada sbagliata.
La S.U.M. se ne frega che è l'una e
state per tirare giù le serrande. Lei va di fretta perchè "è
tardi- devo ancora cucinare- i bambini a scuola- dannato traffico di
mezzogiorno- quella stronza in ufficio oggi me le ha fatte girare-
perchè 'sta commessa mi guarda come se stessi qui a perdere tempo?
Non vede che la prima che ha fretta sono io?"
Poi, però, trova sempre il tempo per
- fermarsi al banco del make-up
- provare un paio di trucchi
- chiedere un consiglio sul colore del fondotinta
- chiedere dei campioncini di profumo
Quando arriva in cassa, guarda
l'orologio. E' il suo segnale. Ti sta lanciando un messaggio.
La S.U.M. non parla. Ti fa solo capire
con un gesto che devi darti una
mossa.
Il bello di questo mestiere risiede
nel suo lato antropologico. Osservare le persone ed i loro
comportamenti ti aiuta nel tenere sempre a mente che tutti gli uomini
restano sempre animali. Dotati sì di mani prensili, posizione
eretta, linguaggio ed un cervello più grande che ci pone al vertice
della scala evolutiva, ma pur sempre animali.
Il nostro istinto è spesso talmente
legato alle nostre reazioni fisiche che i gesti vengono fuori
involontari e prevalgono sulla capacità di self-control alla quale
il genere umano si deve attenere per via del suo essere 'sociale'.
Il brutto risiede nel non poter mandare
apertamente e con calore a quel paese la S.U.M.
Il brutto è non poterle dire che anche
la commessa ha una vita, una casa, forse
dei figli, che magari vanno a scuola anche loro ed oggi tocca a te
andarli a prendere; che ha impegni, commissioni, faccende da sbrigare
ed il tutto perfettamente incastrato al minuto durante la pausa
pranzo.
E tu sei lì, che cerchi di ignorare
il suo battere nervosamente il bancomat sul piano della cassa, mentre
non smetti di guardare l'orologio del pos che segna le 13.20.
Finchè il
ticchettio del bancomat sul vetro non diventa talmente irritante che
l'istinto della commessa trascende il
savoir faire d'obbligo e fa scattare il lato animale.
La commessa lancia
un messaggio a sua volta. Passa lentamente il codice a barre sotto lo
scanner e guarda negli occhi la cliente con un sorriso di biasimo.
Il messaggio è
chiaro: guarda che sono io che resto qui mezz'ora in più GRATIS
per farti pagare questa certamente urgentissima maschera per capelli
e questo sicuramente indispensabile fondotinta!
Sta alla SUM fare
la scelta: sdrammatizzare o metterci il carico?
Le due possibilità
e i relativi risvolti meritano un pragrafo a parte...