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La domanda da 1 milione di $

Ecco a voi la domanda da un 1 milione di dollari, quella che manderebbe in crisi anche il cliente più deciso.
"Le serve un sacchetto?"
E via con una serie di vaghi mugugnii, di sguardi abbassati e spalle sollevate in segno di sbigottimento.
La sinfonia ha inizio!

"mmmmmm..."
"ehmmmm....."
"nnnnn..uhm..."
"eeeeeeeeehhhhhhh..."
"arghhhhh..."
"...nn s'...mmmm..."
"eeeeehh ehhh "
"bah...nnnn..."

Ed io ammiro quasi stupita quegli sguardi di profonda riflessione, e ascolto quei lamenti da sforzo intellettuale  e mi chiedo:
che t'avro' chiesto mai?
Voglio dire , non è così complicato, non è mica una domanda la cui risposta potrebbe condannarti a morte! E' un dannato sacchetto: o ti serve o non ti serve.
Tutta questa indecisione, questa difficoltà nel dire sì o no, andiamo!
Decine di euro di futili spese e stiamo qui a pidocchiare per 10 centesimi...
Perchè di pidocchiare si tratta, se dopo aver chiuso il conto mi dici:
"Anzi va', dammelo un sacchetto!".
E di pidocchieria si tratta se ci resti male e mi guardi come fossi una pezzente quando ti dico :
" Certo, fa 10 centesimi".
Ma vedi, cliente adorata, in primis è una questione di principio: se tu cerchi di prendermi per i fondelli, io in qualche modo devo farti capire che hai sbagliato persona.
E poi, per la cronaca, se non lo paghi tu il sacchetto - che serve a te-, a fine giornata la devo pagare io. 
Convieni con me che questa cosa non sta nè in cielo nè in terra?
Ergo tira fuori 'sti cazzo di 10 centesimi o portati un sacchetto da casa.