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L'Uomo nel cestino

Andavo da lui tutte le volte che mi sentivo frustrata, delusa, ferita.
Lo maltrattavo ogni volta che un uomo mi faceva arrabbiare.
Mi arrabbiavo con lui per riflesso scagliandogli addosso colpe inventate dal nulla.
Andavo da lui per vendetta.

Lui non diceva niente, qualche volta provava persino a sdrammatizzare.
Era un uomo buono, e  questa cosa mi faceva sentire una merda.
Lo accartocciavo,
e lo gettavo via ogni volta che stavo bene tra le braccia di un'altro e quando tutto finiva andavo a cercarlo,
un po' pentita,
un po' egoista,
per farmi stringere di nuovo,
per farmi consolare come un bambino viziato a cui hanno rotto l'ennesimo giocattolo inutile.

Lo buttavo via e lo riprendevo approfittando del suo affetto,
che non era amore ma un posto caldo dove approdare. 
Non sapevo quanto ancora sarebbe rimasto lì, il mio uomo nel cestino.
Ma non volevo lasciarlo.

-LiberaMente© 2016-